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Bacini di laminazione: sono utili in caso di alluvioni?

Bacini di Laminazione (Pianura Padana) - sono utili in caso di alluvioni?

L’Italia è tra i Paesi maggiormente cementificati in Europa con il 7,13% del territorio nazionale (dati del report SNPA del 2022). A questo elevato consumo di suolo, evidente anche nell’area della Pianura Padana, è collegato al problema dell’impermeabilizzazione del suolo, che, in caso di alluvioni, può aumentare il rischio di inondazioni. I bacini di laminazione possono essere una soluzione a questo problema?
In questo articolo scopriremo cosa sono e perché possono essere utili nel prevenire le inondazioni.

IL CONSUMO DI SUOLO

Secondo l’ISPRA, il consumo di suolo  definito come l’incremento della copertura artificiale, cioè l’aumento delle aree coperte da edifici, capannoni, strade asfaltate, discariche, cantieri, cortili, palazzi, altre aree pavimentate, serre e altre coperture.
La Pianura Padana ha subito trasformazioni significative negli ultimi decenni, con un aumento importante del consumo di suolo (ne abbiamo parlato in modo approfondito qui).
In quest’area, come anche nel resto del nostro Paese, le aree urbanizzate, hanno comportato la progressiva eliminazione delle aree di libera esondazione, cioè aree libere che i fiumi possono allagare senza conseguenze su città, campi e altre infrastrutture . A questo è legata la conseguente drastica riduzione delle aree permeabili: il suolo è sempre più coperto da asfalto e cemento, superfici impermeabili.

L’attuale urbanizzazione e consumo di suolo hanno condotto a situazioni di grave criticità, come nel caso della tempesta Ciaràn (ne abbiamo parlato in questo articolo). Infatti, in caso di alluvioni o intense piogge si può verificare che i fiumi, o altre vie d’acqua, non siano in grado di far defluire correttamente la pioggia in arrivo.
Sebbene il PTE, Piano per la Transizione Ecologica Italiana, prevede l’azzeramento del consumo di suolo entro il 2030, a livello nazionale, tra il 2020 e il 2021, la velocità di crescita del consumo di suolo è stata di 2,2 metri quadrati di suolo al secondo (dati del report SNPA del 2022).

Quale soluzione adottare?

Sicuramente ridurre il consumo del suolo è una delle azioni principali da compiere, ma la realizzazione di vasche o bacini di laminazione, può essere d’aiuto.


Le vasche o bacini di laminazione sono zone di espansione per l’acqua, aree larghe e poco profonde, progettate per immagazzinare temporaneamente l’acqua in eccesso durante forti precipitazioni. In pratica fungono da serbatoi per accogliere l’acqua di troppo e scaricarla successivamente.
Il loro obiettivo principale è quello di ridurre la portata del flusso d’acqua (quindi la quantità di acqua che passa nel tempo), prevenendo o quanto meno riducendo, inondazioni e danni alle infrastrutture e alle comunità locali.
Questi serbatoi artificiali potrebbero ridurre il rischio di inondazioni in caso di forti precipitazioni, i bacini di laminazione sono, quindi, utili in caso di alluvioni.

MOLTEPLICI FUNZIONI DEI BACINI DI LAMINAZIONE

Le vasche di laminazione, se progettate, costruite e mantenute correttamente, possono avere un impatto ambientale positivo. Oltre a prevenire possibili inondazioni, queste vasche possono fornire habitat temporanei per la fauna selvatica locale e possono contribuire al rafforzamento della biodiversità.

Questi depositi temporanei di acqua, che restano allagati per poco tempo, possono essere una riserva d’acqua da cui attingere durante la siccità ricorrente, che colpisce con sempre maggior intensità il nostro Paese.

Infine, possono avere un ruolo nella depurazione dell’acqua, attraverso il processo di fitodepurazione. La presenza in questi bacini, di alcune piante, come la Cannuccia di Palude, permette di ridurre le sostanze inquinanti presenti nell’acqua. L’acqua, attraversando le radici, viene via via depurata dalle sostanze organiche, dai composti azotati, dai fitofarmaci, ecc.

 

BaciniLaminazione - Cannuccia di palude

I bacini di laminazione possono, quindi, aiutare a prevenire i danni causati dalle alluvioni.
La realizzazione di queste aree, anche se artificiali, può contribuire a migliorare le aree abitate, ma anche a ripristinare e ricreare degli habitat naturali, proteggendo la biodiversità.