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Da che età iniziare con l’Educazione Ambientale? 

Educazione Ambientale
Disastro del Vajont_Betula

Da che età iniziare con l’Educazione Ambientale? Quando è il momento giusto per cominciare a insegnare ai bambini il rispetto per la natura? Queste sono alcune delle domande che ci vengono spesso fatte da chi riconosce l’importanza di parlare di natura.
Spesso si è portati a pensare che ci sia un’età o un momento particolare per iniziare ad affrontare questi temi, ma non è così. In questo articolo esploreremo come introdurre l’educazione ambientale fin dalla prima infanzia, adattando l’approccio e i contenuti in base all’età.

Quando iniziare?

Non esiste un’età giusta per iniziare a imparare dalla natura. Già dai primi mesi di vita, i bambini possono esplorare l’ambiente attraverso esperienze sensoriali. L’importante è calibrare il linguaggio e le attività in base alle loro capacità e conoscenze, stimolando il rispetto e l’amore per il mondo naturale. Non è necessario banalizzare i concetti, si tratta, piuttosto di semplificarli. Il modo migliore è portando delle esperienze, facendo esempi e paragoni che si avvicinino il più possibile a cose che i bambini hanno visto o con cui hanno avuto un’esperienza diretta. Questo è uno degli errori comuni sull’Educazione Ambientale, ne abbiamo parlato meglio qui

In base all’età dei bambini o dei ragazzi, possiamo proporre varie attività per avvicinarli alla natura.

Educazione Ambientale per fasce d’età

0-2 anni: primi passi nella natura

A questa età, l’educazione ambientale passa attraverso esperienze tattili e sensoriali, favorendo la connessione con il mondo naturale:

  • Manipolazione di materiali naturali: foglie, sabbia, acqua e altri elementi che stimolano i sensi.
  • Gioco libero in ambienti naturali: lasciare che i bambini esplorino spazi all’aperto.
  • Osservazione diretta: avvicinare i bambini alla natura con momenti di osservazione e ascolto.

2-5 anni: introduzione al rispetto della natura

A partire dai 2 anni, si può iniziare a insegnare il rispetto per la natura attraverso:

  • Interazione consapevole: toccare l’erba, la corteccia, osservare gli insetti senza danneggiarli.
  • Consapevolezza ambientale: far comprendere che ogni essere vivente ha un ruolo e va rispettato.
  • Storie educative: racconti che stimolano l’interesse per il mondo naturale.

6-10 anni: conoscenza della fauna e flora locale

Durante la scuola primaria, i bambini approfondiscono la conoscenza degli organismi viventi e dei fenomeni naturali:

  • Osservazione e documentazione: uscite all’aperto, in luoghi vicino a casa, per esplorare le piante e animali del territorio. Avere alcuni materiali come lente d’ingrandimento, taccuino e matita, libri e manuali può rendere l’esperienza più ricca e coinvolgente. (Il kit del piccolo naturalista)
  • Comprendere i legami tra le specie: spiegare le interazioni tra animali, piante ed ecosistemi.
  • Differenza tra elementi naturali e antropici: insegnare a distinguere i segni dell’intervento umano.

11-13 anni: ecosistemi e impatto umano

Alla scuola secondaria di primo grado, si amplia lo sguardo sui sistemi naturali e sul ruolo dell’uomo:

  • Studio degli ecosistemi: comprendere le interconnessioni tra gli organismi, con una visione non più solo locale ma che si estende a tutto il mondo.
  • Uso delle risorse e sostenibilità: approfondimenti sulle risorse: provenienza, il fatto che siano limitate e non distribuite equamente in tutto il mondo. Sviluppo della consapevolezza del ruolo della specie umana e dell’impatto ambientale delle nostre azioni.
  • Scelte personali e cittadinanza attiva: riflettere sull’importanza delle azioni personali e delle loro conseguenze; incentivare azioni consapevoli per ridurre l’impronta ecologica.
    (Ne abbiamo parlato qui: Le nostre azioni contano)

14-18 anni: consapevolezza e azione

Nella scuola secondaria di secondo grado, i ragazzi acquisiscono una visione più critica e ampia. In particolare aumentando la consapevolezza del legame ambiente, economia e società:

  • Relazioni tra sviluppo e ambiente: comprendere la provenienza delle risorse, come queste siano distribuite in modo non equilibrato nel mondo e quali sono le conseguenze economiche e ambientali.
  • Approfondimenti specifici: esplorare tematiche ambientali in base agli interessi e agli studi.
  • Cittadinanza attiva: promuovere pratiche sostenibili e attente all’ambiente.

L’importanza dell’esperienza diretta

Indipendentemente dall’età, l’apprendimento attivo è fondamentale. Le attività laboratoriali e le esperienze sul campo permettono ai bambini e ai ragazzi di sviluppare una connessione con la natura, rendendoli protagonisti consapevoli e responsabili del loro percorso di apprendimento.

L’educazione ambientale non ha un punto di partenza fisso: può iniziare fin dalla nascita e accompagnare i bambini per tutta la loro crescita. Adattare i metodi e i contenuti in base all’età permette di creare una consapevolezza ambientale solida e duratura. Ogni esperienza nella natura, ogni storia raccontata e ogni scoperta fatta insieme contribuirà a costruire cittadini più responsabili e rispettosi del pianeta.