Laguna di Venezia: un territorio unico
Laguna di Venezia: un territorio unico
Negli scorsi articoli vi abbiamo raccontato che la Pianura Padana è circondata in grande parte da Alpi e Appennini mentre a Est confina con il mar Adriatico. Proprio lungo questo confine troviamo la Laguna di Venezia, un luogo dove acqua dolce e salata si incontrano, tra barene, gondole e persone.
Con i suoi 50 km di lunghezza e 11km di larghezza è la più estesa laguna del Mar mediterraneo.
Siamo molto legati a questo territorio, un po’ perchè è vicino a casa, un po’ per i nostri studi, ma anche perchè, purtroppo, è poco “sfruttata” a livello naturalistico e questo ci dispiace molto.
Ma la divulgazione ambientale serve proprio a questo: far conoscere luoghi e tradizioni di cui ci siamo dimenticati o magari, di cui non avevamo mai sentito parlare.
Raccontare di questo territorio in un singolo articolo, è davvero difficile, molti sono i temi da trattare.
Ma andiamo con ordine!
In primis, che cos’è una laguna?
È una massa d’acqua salmastra (un po’ salata e un po’ dolce), separata dal mare da barriere naturali, come banchi di sabbia. Ma, allo stesso tempo, è collegata al mare, attraverso delle aperture chiamate “chiuse” o “bocche di porto”.
Inoltre, è caratterizzata da acque basse e, in molti casi, dalla presenza di isole o penisole di sabbia.
La Laguna di Venezia
La Laguna di Venezia ha una superficie di 550 km2, il 67% dei quali coperti d’acqua, il 25% è occupata da barene e l’8% da isole.
Pellestrina e Lido sono le barriere che separano la laguna dal mare. Tra questi cordoni di sabbia troviamo le seguenti porte da sud a nord:
– Bocca di porto di Chioggia
– Bocca di porto di Malamocco
– Bocca di porto di Lido
Per quanto riguarda le isole ce ne sono moltissime, pensate che solo il centro storico di Venezia è composto da 176 isole collegate da 435 ponti. Tra queste troviamo le più conosciute come Burano o Murano.
Quali sono gli elementi che caratterizzano la laguna?
Alcuni elementi tipici che possiamo trovare nella laguna sono le barene, i ghebi e i chiari.
Le barene sono porzioni di terreno emerso, ricoperte di sedimenti che, vengono parzialmente sommerse in base al variare della marea. Sono, inoltre, caratterizzate dalla presenza di vegetazione adatta a vivere in questo variabile ambiente. Questi isolotti sono importanti per la biodiversità della laguna, poiché forniscono un habitat per diverse specie di piante e animali.
In particolari condizioni di bassa marea, oltre alla barene, possono emergere le velme, zone generalmente sommerse e prive di vegetazione.
Ad attraversare le barene troviamo i ghebi, ovvero dei canali minori che connettono le zone più interne e fungono da drenaggio per l’alta e la bassa marea.
I laghetti nel mezzo della barena, sono invece chiamati chiari.
La biodiversità
La Laguna di Venezia ospita una ricca biodiversità. Tra le sue barene fiorisce una flora alofila, cioè adattata alle condizioni salmastre, come la spartina maritima, la salicornia o il limonio con il suo tipico colore viola.
Quanto alla fauna, è frequentata pesci come orate, branzini o cefali, mentre nell’acqua bassa si trovano molluschi e crostacei, come ad esempio il caparozzolo o i granchi.
Inoltre, la laguna è tappa fondamentale per molte specie migratorie, da uccelli come il cavaliere d’Italia o i fenicotteri rosa ai pesci, come le anguille, che viaggiano per migliaia di chilometri.
Quindi nella Laguna di Venezia emerge non solo come culla di biodiversità, ma anche come tappa per le migrazioni di molte specie, rendendola un ecosistema unico.
Le valli da pesca
La biodiversità che caratterizza la laguna è da sempre stata sfrutta dall’uomo, in particolare per la pesca. Attualmente, circa 92 Km2 di acque lagunari veneziane sono adibite a valli da pesca.
Ma cosa sono queste valli da pesca?
Le valli da pesca sono delle aree delimitate da argini fissi di terra (una volta l’argine era mobile costituito da canneto) dove avviene la vallicoltura, una pratica di itticoltura estensiva.
Rapporto uomo-laguna
Insomma la Laguna di Venezia è luogo molto variegato dove la coesistenza uomo-natura dovrebbe essere messa in primo piano, ma, purtroppo, non è sempre così. Infatti in appena 100 anni, dal 1900 al 2000 si è perso il 72% delle zone di barena, questo sia per cause naturali come il vento o le onde ma, sopratutto, per opera dell’uomo. Infatti azioni di scavo di nuovi canali, pesca invasiva, innalzamento del livello del mare dovuto ai cambiamenti climatici, aumento del numero di imbarcazioni a motore hanno portato a questa drastica diminuzione.
La protezione delle barene, e quindi di tutto l’ambiente lagunare, è importante per la protezione della biodiversità, ma le barene svolgono sostanziali servizi ecosistemici, abbattendo gli inquinanti, assorbendo la CO2 e moderando le correnti.
Preservare un luogo naturale è un gesto importante per tutti, non solo per piante e animali, ma anche per noi.
La Laguna ha molto da raccontare, come si è formata, come l’uomo l’ha modellata, il Mose, la flora e la fauna che ci abitano e molto altro che affronteremo nei prossimi articoli.