Come già vi abbiamo raccontato negli scorsi articoli (Un labirinto di fiumi e campi e Esondazione tra natura e catastrofe), la Pianura Padana è una delle pianure più estese e fertili d’Europa ed è caratterizzata da un intenso sfruttamento agricolo, industriale e da un elevato tasso di urbanizzazione.
In particolare, quello che colpisce è l’elevato consumo di suolo. Questa vasta regione, infatti, ha subito trasformazioni significative negli ultimi decenni, portando benefici, ma anche conseguenze ambientali e sociali. In questo articolo, esploreremo il fenomeno del consumo del suolo nella Pianura Padana, riflettendo sulle conseguenze di questo uso.
L’Italia è tra i Paesi maggiormente cementificati in Europa con il 7,13% del territorio nazionale, pari a 2.148.514,93 ettari di suolo consumato nel 2021 (dati del report SNPA del 2022).
Quando parliamo di consumo di suolo, cosa intendiamo esattamente?
Non c’è una definizione univoca ma, secondo l’ISPRA, il consumo di suolo è definito come l’incremento della copertura artificiale dovuta all’occupazione di superficie che in origine era agricola, naturale o semi naturale.
È quindi l’aumento delle aree coperte da edifici, capannoni, strade asfaltate, discariche, cantieri, cortili, palazzi, altre aree pavimentate, serre e altre coperture e tutte le altre aree impermeabilizzate.
Parlando di consumo del suolo dobbiamo, quindi, considerare anche il concetto di impermeabilizzazione cioè aree ricoperte da una superficie tale da impedire l’assorbimento di acqua come l’asfalto, le zone coperte da edifici, parcheggi e varie pavimentazioni.
Qual è il ruolo del suolo? e perchè dovrebbe essere così importante per noi?
Ciò a cui non pensiamo mai è che il suolo è un ecosistema complesso e ricco di biodiversità dove vivono migliaia di organismi, dai batteri ai mammiferi. Le diverse specie presenti nel suolo collaborano per decomporre la sostanza organica, trasformandola in hummus e rigenerando così la fertilità del terreno.
Questo complesso sistema arricchisce di sostanze nutritive il suolo permettendo alla piante di crescere, comprese le piante di cui ci nutriamo.
Inoltre il suolo svolge altri importanti compiti come:
regolatore del flusso d’acqua: assorbendo le piogge e riducendo il rischio di alluvioni;
filtro per l’acqua: aiutando a rimuovere gli inquinanti prima che arrivino alle falde acquifere;
fissatore del carbonio: trattiene il carbonio sotto forma di sostanza organica nel terreno, aiutando a ridurre quello libero in atmosfera;
regolatore climatico: assorbendo il calore del sole e attraverso l’evaporazione dell’acqua presente al suo interno, influisce sul microclima locale regolando temperatura e umidità.
Come già abbiamo anticipato l’Italia ha dei tassi molto elevati di consumo del suolo. Un dato da sottolineare è l’incremento del consumo dagli anni ‘50 fino ad oggi, che vede il suolo urbanizzato triplicato.
A questo non è correlato un aumento demografico ma una crescita delle infrastrutture stradali e una maggiore dispersione insediativa cioè la crescita di abitazioni e industrie meno concentrate in un’area e più sparse nel territorio (Soil4life).
A livello nazionale, tra il 2020 e il 2021, la velocità di crescita del consumo di suolo è stata di 2,2 metri quadrati di suolo al secondo (dati del report SNPA del 2022).
Se poi guardiamo la classifica regionale al primo posto, in termini assoluti di consumo (calcolato in percentuale sulla superficie totale) troviamo la Lombardiacon il 12%, al secondo posto il Venetocon 11,9% e, insieme alla Campania, sono le uniche regioni ad aver superato la soglia del 10%.
Se analizziamo l’incremento del consumo di suolo in ettari dell’ultimo anno le regioni del Nord sono tra i primi posti con Lombardia 883 ettari in più, Veneto 684 ettari, Emilia-Romagna 658 ettari e Piemonte 630 ettari (dati del report SNPA del 2022).
I dati sul consumo del suolo devono quindi preoccuparci, soprattutto per il ruolo importante del terreno e le conseguenze per il suo impoverimento e per la sua impermeabilizzazione.
Le conseguenze sono:
frammentazione degli habitat: a causa di infrastrutture che danneggiando gli equilibri degli ecosistemi, distruggendo gli habitat e spesso frammentandoli in tante piccole unità che difficilmente riescono a restare in connessione;
perdità di biodiversità: questo aspetto è legato al precedente; la distruzione o la frammentazione degli habitat può ridurre il numero di specie presenti poiché da un lato non trovano aree sufficientemente grandi in cui vivere e dall’altro, nel caso degli animali, sono minacciate dalla presenza di strade e dell’uomo stesso;
rischio idraulico: all’interno delle aree urbane le superficie artificiali alterano la possibilità di scambiare l’acqua con il suolo. A causa dell’impermeabilizzazione del terreno l’acqua non riesce più ad infiltrarsi e tende a scorrere in superficie con effetto tanto più marcato quanto maggiore è il grado di impermeabilizzazione. La conseguenza più disastrosa sono i numerosi allagamenti che avvengono in città in corrispondenza di piogge abbondanti o particolarmente violente.
minor quantità d’acqua nella falda sotterranea: la mancata o ridotta infiltrazione di acqua nel sottosuolo riduce la possibilità di ricaricare le falde acquifere sotterranee e ne riduce quindi la capacità.
riduzione dell’effetto di “regolatore climatico”: nelle città a causa della presenza di superfici scure asfaltate, di tetti e di pietre l’energia del sole è maggiormente assorbita. Inoltre la ridotta presenza di piante riduce l’effetto mitigatore sulla temperatura e contribuisce al problema delle “isole di calore”.
Per concludere, quindi possiamo sostenere che il consumo del suolo è una sfida che ci costringe a riflettere sull’equilibrio tra sviluppo e conservazione. Non dobbiamo dimenticare che la nostra ricchezza dipende anche dalla salute della natura che ci circonda.
Facciamo un passo indietro dal cemento e diamo spazio alla natura, adottiamo un approccio più sostenibile verso lo sviluppo. Solo allora possiamo garantire che la Pianura Padana continui a prosperare per le generazioni future.
Leggi i prossimi articoli per avere più informazioni su questo territorio.