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Pianura Padana: i fiumi

Quando si parla di Pianura Padana, non si può non parlare di fiumi.

La Pianura Padana, infatti, è di origine alluvionale, la sua formazione è il risultato di un lungo processo geologico, in cui i fiumi sono i principali responsabili (insieme ai ghiacci e al mare) che hanno originato e modellato la pianura che conosciamo oggi (per approfondire leggi questo articolo).

Per iniziare, come si studiano i fiumi?

Lo studio dei fiumi coinvolge diverse discipline che tengono in considerazione le caratteristiche fisiche, come la porta d’acqua e la sicurezza idraulica del territorio; oltre ad aspetti ecologici che interessano l’acqua i sedimenti e gli elementi che compongono l’habitat fluviale.

I fiumi sono, quindi, dei sistemi articolati che vanno studiati in tutti i loro aspetti.
Tra le varie discipline, in questo articolo, ci soffermeremo sulla morfologia fluviale e sull’idromorfologia.

La morfologia fluviale si concentra sull’analisi delle caratteristiche e dei processi fisici dei fiumi. Essa sfrutta le conoscenze nel campo dell’idraulica, dell’idrologia e delle scienze della terra per studiare l’interazione tra una corrente (il fiume) e il mezzo all’interno del quale scorre (ad esempio la piana alluvionale).

Si possono individuare tre ingredienti principali che caratterizzano lo studio della morfologia fluviale: la corrente, i sedimenti e la vegetazione. Questi interagiscono senza sosta e si condizionano vicendevolmente. Inoltre, poiché queste relazioni sono dinamiche, la morfologia fluviale studia il presente per capire il passato e prevedere come evolverà il sistema fluviale nel futuro.

L’idromorfologia studia le correnti e i processi che generano un’evoluzione della morfologia dei corsi d’acqua.

Un aspetto importante è la corrente degli alvei. In base al movimento della corrente e all’interazione con i sedimenti trasportati, possiamo avere informazioni sulla portata e sul tipo di corso d’acqua.
L’idromorfologia quindi integra lo studio dell’idraulica e della morfologia fluviale.
Questa disciplina è molto utile per comprendere, proteggere e gestire in modo efficace i fiumi e i loro ecosistemi (si parla anche di idro-eco-morfologia), nonché per mitigare i rischi associati agli eventi climatici estremi, come le inondazioni

Torniamo alla Pianura Padana!

Se guardiamo il Nord Italia dall’alto, appare subito evidente la diffusa e complessa rete idrografica. La rete idrografica è l’insieme di fiumi, torrenti, ruscelli, laghi e altri corpi d’acqua che formano un articolato sistema di trasporto dell’acqua.

Nel dettaglio, concentrandoci sui fiumi possiamo, individuare 3 zone:
zona 1 rappresenta la porzione alta del bacino, nella quale prevalgono i processi che determinano la produzione di sedimenti (erosione, frane);
zona 2 caratterizzata prevalentemente dal trasferimento di sedimenti verso valle da parte dei corsi d’acqua principali;
zona 3 costituisce la porzione più a valle e rappresenta l’area di prevalente accumulo di sedimenti.

I corsi d’acqua , quindi, oltre a trasportare acqua, svolgono un importante compito di trasporto dei sedimenti. Questi sono convogliati dalle zone sorgenti, cioè le aree più alte del bacino, attraverso la zona di trasferimento, generalmente rappresentata dall’area collinare, alle pianure alluvionali che rappresentano le zone di accumulo.
L’interazione tra acqua e il sedimento sul quale scorre è un elemento fondamentale per capire quali sono i processi che danno forma al sistema fluviale. 

Possiamo quindi paragonare il corso d’acqua a un nastro trasportatore, la cui funzione è quella di trasferire sedimenti (lo scopriremo meglio in un’altro articolo)
Questi “nastri trasportatori” di sedimenti, hanno da sempre influenzato la formazione e il modellamento della Pianura Padana.
(IDRAIM- Sistema di valutazione idromorfologica, analisi e monitoraggio dei corsi d’acqua)

Quali sono i fiumi principali che scorrono nella Pianura Padana?

Alcuni dei fiumi più importanti che scorrono attraverso la Pianura Padana sono:

1- Il Po è il più lungo d’Italia e attraversa la Pianura Padana. Nasce nelle Alpi Cozie e sfocia nell’Adriatico. Attraversa città come Torino, Piacenza e Ferrara, creando fertili pianure. Con i suoi 652 km di lunghezza, è il fiume più lungo d’Italia.

2- Il Tagliamento con i suoi 178 km è uno dei principali corsi d’acqua del Friuli-Venezia Giulia. Nasce nelle Alpi Carniche per poi sfociare nel Mar Adriatico. È il secondo fiume italiano per portata d’acqua.

3- Il Piave, conosciuto come il fiume Sacro alla Patria per gli avvenimenti svolti lungo le sue sponde nel corso della Prima Guerra Mondiale. Nasce nelle Alpi Carniche in Friuli per poi attraversare il Veneto, compiendo 231 km prima di sfociare nel Mar Adriatico.

4- Il Brenta ha origine in Trentino-Alto Adige e attraversa la regione del Veneto prima di sfociare nel Mar Adriatico. Con una lunghezza di 174 km, fin dai tempi della Repubblica di Venezia furono realizzati vari interventi per deviare la sua foce dalla laguna di Venezia al mare aperto.

5- L’Adige nasce nelle Dolomiti e scorre attraverso il Trentino-Alto Adige, prima di entrare nella Pianura Padana. Attraversa città come Trento e Verona. È lungo 410 km ed è il secondo fiume più lungo d’Italia.

6- L’Adda nasce dal Lago di Como e scorre attraverso il Lago di Lecco, offrendo paesaggi pittoreschi. Con uno sviluppo di 313 km è il quarto fiume italiano per lunghezza.

7- Il Ticino è uno dei principali affluenti del Po ed è responsabile dell’apporto di una considerevole quantità d’acqua a questo grande fiume. Nasce nelle Alpi Svizzere e prima di immettersi nel fiume Po percorre 248 km.

8- Il Tanaro è un affluente di destra del Po che nasce in Piemonte sulle Alpi Liguri. Percorre 276 km prima di confluire nel Fiume Po. Nel punto d’incontro di questi due fiumi il Tanaro è più lungo del Po, per questo, secondo l’uso dei geografi antichi, dovrebbe essere chiamato Tanaro l’intero corso fino al Mare.

9- Il Trebbia, che ha una lunghezza di circa 120 km, ha origine nell’Appennino ligure e confluisce nel Po nei pressi di Piacenza.

10- Il Reno scorre attraverso l’Emilia-Romagna e sfocia nel Mar Adriatico, attraversando città come Bologna. Con i suoi 211 km è il decimo fiume italiano.

In conclusione, i fiumi della Pianura Padana non sono solo corsi d’acqua, ma sono parte integrante di questa regione. Hanno plasmato il paesaggio, influenzato la storia e continuano a svolgere un ruolo importante nella vita di coloro che abitano questa bellissima e fertile terra (come ad esempio la Tempesta Ciaràn). Sono tesori ecologici e culturali che meritano di essere preservati e vissuti.

Articolo realizzato con il contributo del Gruppo di Idraulica Ambientale e Morfodinamica dell’Università di Trento – Sito Facebook

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