In base ai diversi depositi lasciati dai fiumi, possiamo dividere la pianura Padana in due zone:
– alta pianura
– bassa pianura
Tra queste due aree troviamo la fascia delle risorgive.
Nella zona ai piedi dei rilievi, si accumulano i detriti più grossi come le ghiaie. Questa zona è detta alta pianura, caratterizzata da un suolo ghiaioso, molto permeabile e poco fertile.
Nell’area più pianeggiante, si depositano sedimenti via via più fini, come sabbia, fango e argille. Questa zona, detta bassa pianura, è caratterizzata da un suolo sabbioso-argilloso, molto fertile e quindi adatto all’agricoltura.
Sono (anche) queste caratteristiche del suolo, con la presenza di strati argillosi poco permeabili, a determinare la formazione della fascia delle risorgive: area in cui le falde acquifere si avvicinano alla superficie ed emergono.
Il clima di questa regione è prevalentemente continentale, con estati calde e umide e inverni freddi, con possibili nevicate. La presenza delle Alpi a nord e degli Appennini a sud crea un effetto di protezione, causando una notevole variabilità climatica tra le diverse zone.
Un fenomeno molto comune, durante il periodo autunno-inverno è la formazione di nebbie.
Il territorio della pianura Padana rappresenta circa un ottavo del territorio nazionale, dove abita oltre un quarto della popolazione italiana (14.850.000 abitanti) .
Nel quadro nazionale quest’area è famosa per i suoi vasti campi agricoli che si estendono per chilometri, appezzamenti di terra suddivisi in modo regolare e spesso coltivati in modo intensivo.
L’agricoltura è quindi un importante elemento non solo per il territorio nazionale ma anche internazionale.
Oltre all’agricoltura, la pianura è una delle aree più industrializzate d’Italia ed è caratterizzata da una forte attività manifatturiera e commerciale, risultando una concentrazione di abitanti e di attività economiche.